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Il FibroScan® è uno strumento, che – in modo non invasivo – ci consente di valutare se e quanta
fibrosi (tessuto cicatriziale) è presente nel fegato.
Sapere se c’è fibrosi nel fegato è importante perché la fibrosi rappresenta la forza trainante
verso la cirrosi e il tumore del fegato (Epatocarcinoma – HCC)
Implementato con il sistema CAP (Controlled Attenuation Parameter) il FibroScan® è capace di
valutare anche se e quanto grasso (Steatosi) è presente nel fegato.
Sapere se c’è steatosi epatica è importante perché – se si associa ad infiammazione – la steatosi
rappresenta – attualmente – la principale forza trainante verso la fibrosi, cirrosi ed HCC.
Un po’ di storia
Se la storia naturale di qualunque malattia può cambiare in funzione di fattori genetici, ambientali
e della terapia. Anche la conoscenza delle malattie cambia in funzione delle metodiche che abbiamo a disposizione.
Agli albori dell’Epatologia si faceva diagnosi di malattia di fegato solamente quando questa
raggiungeva le sue fasi terminali, a dire la cirrosi si scompensava con comparsa di ittero,
emorragia da rottura di varici esofagee, ascite (accumulo di liquido in addome) ed encefalopatia
epatica (confusione mentale fino al coma). Successivamente – circa 60 anni fa – siamo diventati in
grado di sospettare le malattie di fegato sulla base del riscontro nel sangue di enzimi epatici
(Transaminasi) elevati, la Biopsia Epatica (circa 55 anni fa) ci ha consentito di valutare la tipologia,
grado di attività e lo stadio di progressione della malattia, l’Ecografia (50 anni fa) nello stesso ci ha
consentito di fare diagnosi di cirrosi prima del sopraggiungere lo scompenso.
Difficile dunque monitorare l’andamento della malattia di fegato fino a quando non si
manifestavano i segni di scompenso, essendo l’unico strumento di monitoraggio la Biopsia Epatica,
ma è una procedura invasiva – a basso rischio ma che può potenzialmente comportare dolore e
non è scevra da complicanze maggiori – sanguinamento, perforazione di organi circostanti.
E qui entriamo nel modo delle favole dove una zucca – lo strumento che usavano i casari per valutare la stagionatura del Camembert – si trasforma in carrozza – il Fibroscan.
Tanto nella versione originale per i formaggi che nella sua versione evoluta per il Fegato, lo strumento è un “semplice” Elastografo, che misura l’elasticità e trasforma l’elasticità da una parte in grado di maturazione, dall’altra in fibrosi – dove il grado di fibrosi è inversamente proporzionale all’elasticità.
Il FibroScan® è senz’altro meno accurato nel descrivere l’architettura del fegato, ma ha un volume di campionamento 100 volte superiore rispetto alla biopsia.
Essendo completamente non invasivo e non associato a radiazioni , il FibroScan® può essere
ripetuto tutte le volte che lo riteniamo necessario, rappresentando così una formidabile alternativa alla biopsia epatica per la Stadiazione e il Monitoraggio delle malattie di fegato.
Circa 8 anni fa il Fibroscan – quasi a ritornare alle origini – è stato implementato con il sistema
CAP (Controlled Attenuation Parameter) in grado di valutare oltre alla fibrosi anche la steatosi epatica.
Oggi con un unico esame – non invasivo della durata di 10-15 minuti – siamo in grado di valutare quanto grasso e quanta fibrosi c’è nel fegato.
Questo esame consente dunque valutare e monitorare lo stato di salute del fegato nei soggetti affetti da malattie croniche di fegato ed è attualmente il miglior strumento per la diagnosi precoce di cirrosi.
Nella pratica clinica il FibroScan® con o senza CAP è utile per valutare presenza di steatosi / fibrosi
– Quando alla visita si riscontra un fegato aumentato di volume
– Quando l’ecografia evidenzia steatosi epatica
– nei soggetti in sovrappeso od obesi
– nei soggetti diabetici
– nei soggetti in terapia con farmaci capaci di indurre fibrosi epatica
– per monitorare l’efficacia delle terapie:
o Antivirali nell’Epatite cronica C, B e Delta
o Acido Ursodesossicolico, Acido Obeticolico e Bezafibrato nella Colangite Biliare
Primitiva
o Cortisone e Azatioprina nell’epatite Autoimmune
o Salassi e terapia chelante il ferro nell’Emocromatosi Genetica
o Astensione dall’alcool nella steatosi alcolica
o Calo Ponderale e Attività Fisica nei soggetti con Steatosi Epatica e Steatoepatite
FibroScan® con CAP indispensabile per confermare la diagnosi.
Studio ampio (4132 soggetti nella fase di sviluppo dello score e 2063 nella fase di validazione) che conferma Indice di Massa Corporea, Sesso, Fumo, Età, Razza, Diabete tipo 2 +/- GGT e Trigliceridi come elementi predittivi di Malattia da Fegato Grasso (NAFLD) (Rodriguez LA et al, J Gen Intern Med, 36 (9) 2648-55),
ma…solo le metodiche quantitative –FibroScan® con CAP e Risonanza magnetica- sono in grado di confermare la diagnosi.
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